2nd Survey of Schools: ICT in Education
Indagine sulle TIC nell'istruzione

Lo studio si pone sulla scia dell’invito a una comunicazione più capillare lanciato dal Piano d’azione per l’istruzione digitale del 2018, a fornire più dati e prove sulla digitalizzazione nell’istruzione e nelle tecnologie digitali nell’apprendimento.
L’indagine è stata condotta per conto della Commissione europea in collaborazione con Deloitte e IPSOS, e si basa sulla prima indagine della Commissione europea sulle scuole: le TIC nell’istruzione.
La Commissione europea ha presentato a marzo 2019 la 2nd Survey of Schools: ICT in education (2019), un’indagine sull’uso delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione nelle scuole italiane, che ha visto il coinvolgimento di 24.263 plessi, selezionati in modo casuale tra i livelli ISCED (International Standard Classification of Education) 1, 2 e 3 (nel sistema italiano corrispondono rispettivamente alla scuola Primaria, Secondaria di primo e di secondo grado). Lo studio ha coinvolto tutte le componenti della popolazione scolastica, dai dirigenti, agli studenti, fino ai genitori, intervistati su 10 punti, nell’anno scolastico 2017-2018.
Rispetto alla prima area relativa alle scuole con strumentazione digitale e connessione internet, l’Italia risulta così posizionata (grafico 1):
- ISCED 1: 47% di scuole con livello alto e 53% con connessione e strumentazione parziali, a fronte del 35% di alto e il 65% di parziale registrati nella media dei Paesi europei;
- ISCED 2: 49% livello alto e 51% parziale, a fronte di 52% e 48% parziali registrati nella media dei paesi europei.
- ISCED 3: 86% livello alto e 14% parziale, a fronte di 72% alto e 28% parziale nella media dei paesi europei.
(Grafico 1)
La percentuale delle scuole italiane che usufruiscono ad un livello “alto” di attrezzature informatiche e digitali in linea con lo stato dell’arte della tecnologia (computer fissi e portatitli, tablet, LIM, etc…) risulta, pertanto, superiore alla media europea nei segmenti ISCED 1 e 3, e di poco inferiore in ISCED 2 (scuola secondaria di primo grado).
Relativamente alla velocità di connessione a internet, la situazione risulta la seguente (Grafico 2):
- ISCED 1: sul segmento di velocità che va dai 10 ai 30 mbps la media italiana è superiore a quella europea (32% contro 30%). Sul segmento 30-100 si attesta sul 16% contro il 22 europeo, mentre è molto bassa (1%) quella del segmento che va oltre i 100 mbps, a fronte di un 11% europeo;
- ISCED 2: la media italiana è in linea con quella europea sia per quanto riguarda il segmento di velocità che va dai 10 ai 30 mbps, sia sul segmento 30-100 (30%); il segmento oltre i 100 mbps registra un critico 2% a fronte di un 17% europeo;
- ISCED 3: sul segmento di velocità che va dai 10 ai 30 mbps la media italiana è di lievemente superiore a quella europea (20% contro 19%); sul segmento 30-100 si attesta ben al di sopra della media europea (62% contro il 50%), mentre resta al di (10% contro 18%), quella del segmento che va oltre i 100 mbps.
(Grafico 2)
Il dato conferma il buon livello di connettività nella fascia 30-100 mbps, ma si segnala la criticità rispetto all’accesso sopra il 100 mbps (banda larga) sia per i noti problemi di infrastrutturazione nelle aree montane e interne sia per i ritardi connessi con la disponibilità della banda larga in molte aree del Paese. Infatti, molte scuole che hanno ricevuto il contributo per l’aumento della banda (Azione #3 PNSD) hanno avuto difficoltà di spesa per la mancata disponibilità sul territorio dell’offerta di fibra.
Gli studenti che usano il computer a scuola per scopi didattici almeno una volta a settimana sono pressoché allineati con la media europea:
- ISCED 2: Valori italiani sostanzialmente allineati a quelli europei (53% Italia, contro 52 Europa);
- ISCED 3: Valori italiani ed europei allineati sul 59%.
Gli studenti che utilizzano attrezzature digitali proprie (BYOD) durante le lezioni almeno una volta a settimana sono:
- ISCED2: tablet 11% Italia vs 8% Europa; laptop 12%, dato allineato alla media europea; smartphone 19% vs 30 media europea;
- ISCED3: tablet 8%, in linea con il dato europeo; laptop 12% contro il 15% in Europa; smartphone 49% vs 53% europeo.
In generale si registra un sostanziale allineamento dei comportamenti degli studenti italiani in materia di utilizzo di strumenti digitali a scopo didattico durante le lezioni. In relazione al BYOD il dato italiano sull’utilizzo degli smartphone a scopo didattico è, invece, inferiore alla media europea.
Relativamente ai livelli di adozione di politiche e al supporto offerto in relazione all’uso delle tecnologie digitali nella didattica, la ricerca disegna il seguente quadro:
- ISCED 1: il 35% delle scuole italiane risulta adottare politiche forti ed efficaci e fornire un supporto forte ed efficace; la media europea si attesta al 20%. Il 14% adotta politiche deboli pur fornendo un supporto forte, dato lievemente superiore alla media europea del 12%; sostanzialmente in linea col dato europeo del 29% la percentuale di scuole che adottano politiche forti ma forniscono un supporto debole (28%); soltanto il 22% delle scuole italiane risulta debole sia sulle politiche che sul supporto, a fronte di un 39% europeo;
- ISCED 2: il 43% delle scuole italiane adotta politiche forti e fornisce un supporto forte, anche qui dato nettamente superiore alla media europea si attesta al 33%; il 14% adotta politiche deboli pur fornendo un supporto forte, dato lievemente inferiore alla media europea del 21%; in linea col dato europeo del 21% la percentuale di scuole che adottano politiche forti ma forniscono un supporto debole, mentre il 21% delle scuole italiane risulta debole sia sulle politiche che sul supporto, pressoché in linea con la percentuale europea del 24;
- ISCED 3: il 60% delle scuole italiane adotta politiche forti e fornisce un supporto forte, anche qui dato superiore alla media europea del 51%; il 28% adotta politiche deboli pur fornendo un supporto forte, dato inferiore alla media europea del 33%; in linea col dato europeo dell’8% le scuole che adottano politiche forti ma forniscono un supporto debole, mentre il 5% delle scuole italiane risulta debole sia sulle politiche che sul supporto, lievemente inferiore alla percentuale europea dell’8.
Le caratteristiche di questi accoppiamenti si traducono in strategie in essere per l’uso delle tecnologie digitali per la didattica e sulla promozione e l’incoraggiamento allo sviluppo delle figure professionali degli insegnanti. Da questi ultimi dati spicca la vocazione delle scuole italiane all’adozione di politiche forti, che generano un supporto altrettanto importante. Per quanto riguarda le altre opzioni il dato è sostanzialmente vicino a quello europeo, con un lieve distacco in positivo per quanto riguarda politiche deboli ma supporto forte.
(Grafico 3)
La sicurezza degli studenti nell’uso delle tecnologie digitali in quattro ambiti selezionati secondo il DigiComp Edu, in una scala da 1 (per niente) a 4 (molto), è così rappresentata:
- ISCED 2: sicurezza 2,88, in linea con il dato europeo; comunicazione e collaborazione 3,12 contro un 3,24 europeo; informazione e alfabetizzazione all’uso dei dati 2,73, lievemente inferiore al 2,95 europeo; problem solving 2,73, in linea con il 2,71 europeo; creazione di contenuti digitali 2,74, lievemente superiore alla media europea del 2,70;
- ISCED 3 : sicurezza 2,8, in linea con il dato europeo; comunicazione e collaborazione 3,43 contro un 3,26 europeo; informazione e alfabetizzazione all’uso dei dati 3,01, lievemente inferiore al 3,04 europeo; problem solving 2,6, in linea con il 2,65 europeo; creazione di contenuti digitali 2,71, lievemente inferiore alla media europea del 2,74.
Il grado di consapevolezza e di familiarità nell’uso delle tecnologie digitali degli studenti italiani si attesta generalmente in linea con le medie europee, con lievi margini di superiorità del dato italiano. Da notare anche in questo caso l’assenza di rilevazioni sufficienti a produrre dati validabili nel segmento della scuola primaria.
La sicurezza dei docenti nell’uso delle tecnologie digitali negli stessi quattro ambiti selezionati secondo il DigiComp Edu, in una scala da 1 (per niente) a 4 (molto), è invece così misurata:
- ISCED 1: sicurezza 3,02 – media europea 3,23; comunicazione e collaborazione 2,95 contro il 3,13 europeo; informazione e alfabetizzazione all’uso dei dati 2,84, lievemente inferiore al 2,88 europeo; problem solving 2,64, a fronte di un 2,88 europeo; creazione di contenuti digitali 2,39, con media europea del 2,66.
- ISCED 2: sicurezza, 3,00, allineato al dato europeo del 3,04; comunicazione e collaborazione 2,96 contro un 3,03 europeo; informazione e alfabetizzazione all’uso dei dati 2,90, a fronte di un 3,06 europeo; problem solving 2,69, vs un 2,82 europeo; creazione di contenuti digitali 2,60, quai in linea con la media europea del 2, 65.
- ISCED 3 : sicurezza 3,00, in linea col dato europeo; comunicazione e collaborazione 3,03 in linea con la media europea di 3,05, informazione e alfabetizzazione all’uso dei dati con un 3,03 contro un 3,05 europeo, e problem solving 2,75,vs 2,80 europeo; creazione di contenuti digitali con 2,65 – media europea del 2,67.
Sebbene la media dei docenti italiani che si sentono sicuri nelle loro capacità di utilizzo degli strumenti digitali in classe sia lievemente inferiore alla media dei loro colleghi europei, in particolare nella primaria e nella secondaria di primo grado, il dato complessivo segnala la necessità di proseguire nelle politiche di formazione in servizio, prendendo a riferimento il quadro di competenze della DigiComp.
Rispetto alla formazione dei docenti sull’innovazione digitale nell’apprendimento per tipologia negli ultimi due anni, il quadro che emerge è il seguente:
- ISCED 1: Corsi sull’uso pedagogico delle TIC per l’insegnamento e l’apprendimento. Valore Italia 46% – media europea 43%. Formazione specifica su applicazioni educative: Italia 58% – media europea 44%. Formazione specifica su strumenti digitali: Italia 47 – media europea 46;
- ISCED 2: Corsi sull’uso pedagogico delle TIC: Italia 43% – media europea 45%. Formazione specifica su applicazioni educative: Italia – media europea 68% vs EU 49%. Formazione specifica su strumenti digitali: Italia 56% – media europea 45%.
- ISCED 3: Corsi sull’uso pedagogico delle TIC: Italia 54% – media europea 50%. Formazione specifica su applicazioni educative: Italia 54% – media europea 48%. Formazione specifica su strumenti digitali: Italia 48% – media europea 43%.
I dati registrano la generale superiorità dei valori percentuali di docenti che si formano nell’uso delle tecnologie digitali e delle relative applicazioni e strumentazioni in Italia rispetto alla media europea in tutti i gradi scuola.
(Grafico 4)
Benchmark progress in ICT in schools
Model for a ‘highly equipped and connected classroom’